Tracciamento dei contagi da COVID-19
Il Presidente dell'Autorità Garante per la Protezione dei dati personali, Antonello Soro, interviene sul tema. ("Agenda Digitale", 29 marzo 2020).
"Non è vero che la privacy è il lusso che non possiamo permetterci in questo tempo difficile".
Il Garante sottolinea come la mappatura costante dei movimenti, e dei contatti tra le persone non è una misura irrilevante per la vita privata e per la percezione stessa di libertà. Non lo è, a maggior ragione, un drone che sorveglia il cielo.
Tuttavia anche le limitazioni del diritto alla protezione dati, se proporzionate e temporanee, rappresentano in questo momento il prezzo da pagare per tutelare l'incolumità della collettività e, in particolar modo dei soggetti più vulnerabili.
L'aspetto importante secondo il Garante è quello di riuscire a comprendere quale sia il grado di limitazione della libertà indispensabile a garantire tale tutela, nel doveroso e costante bilanciamento tra diritti.
In questa prospettiva deve essere analizzata la proposta della geolocalizzazione dei soggetti positivi per meglio valutare l'andamento epidemiologico o per ricostruire la catena dei contagi.
Vanno studiate modalità e ampiezza delle misure da adottare secondo i criteri di efficacia, gradualità e adeguatezza, senza improvvisazioni e deleghe alla sola tecnologia, di attività tanto necessarie quanto complesse.
Secondo il Garante, "la chiave è nella proporzionalità, lungimiranza e ragionevolezza dell'intervento, oltre che naturalmente nella sua temporaneità". L'auspicio è quello che, cessata quest'emergenza, si riesca a rapportarsi alla tecnologia in modo più efficace, mettendola davvero al servizio dell'uomo.